Quella volta che Keith Moon fece esplodere il bagno dell’Holiday Inn hotel

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Inizia oggi la nostra nuova rubrica Rockstar che spaccano, una serie di articoli interamente dedicata ad artisti che oltre ad essere passati alla storia per il loro immenso talento vengono anche ricordati per i loro atteggiamenti sopra le righe, per la loro voglia di distruggere tutto ciò che gli capitava a tiro o semplicemente per episodi eclatanti che li hanno visti protagonisti.

Keith Moon e l’arte autodistruttiva degli The Who

Sarebbe stato impossibile scrivere questa serie senza aprire le piste con Keith Moon, batterista degli The Who fino al 1978, anno della sua morte avvenuta a soli 32 anni.
Ricordiamo che non stiamo parlando di un batterista qualunque, ma di uno dei migliori di sempre, tanto che la rivista Rolling Stone l’ha eletto al secondo posto nella lista dei migliori batteristi di tutti i tempi stilata nel 2011.

Il suo stile musicale era caratterizzato da un maggior ricorso alla creatività che al tecnicismo. A lui, inoltre, si deve l’introduzione dell’uso della doppia cassa nella musica rock, molto popolare al tempo soltanto nella musica jazz.

Le sue esibizioni erano spesso accompagnate da comportamenti eccentrici, motivo per cui la stampa scandalistica gli dette molte attenzioni nel corso degli anni. Memorabile fu quella volta che si presentò per un assolo in TV vestito da gatto con la grancassa interamente riempita di acqua e pesci rossi.

Una caratteristica del batterista, condivisa con gli altri componenti degli The Who, era quella di distruggere gli strumenti a fine concerto. In altre parole, finita la performance il gruppo era solito rompere violentemente sul palco gli strumenti che avevano appena usato e l’attrezzatura che li circondava. Questi raptus di violenza garantirono alla band un notevole ritorno mediatico dal momento che molte riviste e giornali trattavano spesso di questi episodi.
Questo comportamento, che aveva il solo scopo di evidenziare la trasgressione del gruppo e la loro intolleranza alle regole, venne emulato in seguito anche da altri artisti, fra i quali Jimi Hendrix, che perfezionò la tecnica arrivando anche a dare fuoco alla sua chitarra prima di distruggerla.

 

Keith Moon: auto in piscina, mobili che volano e bagni che esplodono

Purtroppo però Moon non si limitò a sfogare interamente la sua iperattività sul palco ma fu una vera e propria furia distruttrice anche nella vita di tutti i giorni.

Per quanto strano possa sembrare era normale routine per Keith sfasciare qualunque cosa trovasse sotto mano, tanto da essere riuscito a diventatare in poco il peggior incubo di ogni albergatore. Si stima che nella sua carriera Moon abbia provocato danni per un ammontare superiore ai 500mila dollari.
La sua furia era implacabile, soprattutto quando era sotto effetto di alcool o droghe o – come accadeva più frequentemente – entrambi: incendiò oggetti, gettò mobili dalla finestra, fece esplodere sanitari… e ciò accadeva ovunque, che si trattasse di un hotel, di casa di un amico o di casa propria.

Impossibile non ricordare quella volta che il batterista, trovandosi in auto diretto verso l’aeroporto, ordinò all’autista di tornare indietro all’hotel perché si era dimenticato di fare qualcosa. Una volta arrivato a destinazione, tornò nella sua stanza, prese la tv e la gettò dalla finestra facendola precipitare nella piscina sottostante. Esclamando “quasi me ne dimenticavo”, tornò poi all’auto per fare rientro a casa.

L’episodio più famoso, tuttavia, avvenne negli Stati Uniti durante una permanenza del gruppo in un hotel della catena Holiday Inn. In occasione dei festeggiamenti per il 21° compleanno di Keith Moon, il batterista ebbe la brillante idea di prendere un candelotto di dinamite e di gettarlo nel WC, facendolo esplodere in mille pezzi. Non interamente soddisfatto, prese poi una Cadillac e la guidò finché finì dentro la piscina dell’hotel.
Nonostante il gruppo abbia sempre ripagato i danni, però, furono molte le catene di ospitalità che bandirono i The Who dai propri hotel. Fra queste si ricordano Holiday Inn (ovviamente), Hilton e Sheraton.

La personalità di Keith Moon era tuttavia piuttosto complessa e molti dei suoi modi d’agire furono influenzati dall’abuso di alcool e droghe, probabilmente in larga parte dovuti ad alcuni episodi che hanno segnato fortemente la sua esistenza. Uno su tutti fu l’uccisione del suo assistente personale che Moon investì involontariamente nel 1970.
Per chi volesse approfondire la sua biografia consigliamo l’acquisto del libro Moon: Vita e Morte di una Leggenda Rock, che sfortunatamente è disponibile solo in lingua inglese.

 

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