La canzone del sole, significato in pillole: il brano tratta la presa di coscienza, spesso dolorosa, del cambiamento altrui e nostro.
Sebbene estremamente orecchiabile e facile da suonare, “La canzone del sole” nasconde nel suo significato una profondità e una complessità che rimandano ai grandi temi della crescita e del modo in cui gli esseri umani amano, desiderano e, infine, nonostante tutto, cambiano.
Le origini del testo sono note, essendo state svelate da Mogol in una recente intervista. Il paroliere, basandosi su un episodio autobiografico – l’amicizia stretta durante una villeggiatura al mare fatta da bambino con la coetanea Titty –, immagina di rincontrare la stessa anni dopo. Il confronto/scontro tra il ricordo, intriso di nostalgia, di quello che è stato si sporca con le esigenze, i cambiamenti e le pulsioni della vita adulta. Una sorta di uscita da un Eden fatto di rapporti chiari, semplici, paritari e privi di ambiguità verso un abisso denso di complessità, dove il protagonista si dibatte a fatica come fosse un volatile invischiato nel catrame – il mare nero dei sentimenti umani.
La canzone del sole: analisi e significato del testo
Il primo verso della canzone evoca Titty bambina come emerge dai ricordi dell’Autore. Con le “bionde trecce e gli occhi azzurri,” le “calzette rosse e l’innocenza sulle gote tue due arance ancor più rosse.” La compagna di giochi d’infanzia emerge subito in maniera vivida, così come immediatamente Mogol evoca il concetto di innocenza infantile, che il trascorrere degli anni trasformano in un ricordo. Il passare del tempo porta alla perdita della spensieratezza e, nel periodo che intercorre tra l’essere bambini e diventare adulti, sbocciano i primi turbamenti d’amore. I versi seguenti, a tal proposito, appaiono volutamente ambigui.
“E la cantina buia dove noi respiravamo piano e le tue corse, l’eco dei tuoi no, (oh no) mi stai facendo paura” sembra alludere sia a giochi infantili fatti in una cantina sia a corteggiamenti ed effusioni dell’età adulta. Un sottile velo di discrezione è gettato su queste righe che spostano il piano della canzone dal passato al presente. Rincontrare l’amica d’infanzia è un trauma, per Mogol. Perché la bambina di ieri non è la donna di oggi. “Dove sei stata cosa hai fatto mai?” le domanda con una punta di gelosia, e incalza. “Una donna, donna, dimmi: cosa vuol dir sono una donna ormai.”
É il tentativo di aggrapparsi ad un passato verso cui l’Autore prova una forte nostalgia ma che è ormai sfumato, irrecuperabile. Titty è la bambina di allora eppure non lo è più, gli appartiene nel ricordo ma sfugge nella vita vera, che segue altre regole rispetto a quando i due giocavano assieme. E, in fondo, anche il protagonista è cambiato: verso l’amica d’infanzia, probabile primo amore, prova gelosia. Chi l’ha fatta diventare donna, quanti altri amori ci sono stati, si chiede Mogol negli splendidi versi “ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai per diventar quel che sei, che importa tanto tu non me lo dirai, purtroppo.” Così canta Battisti con la sua bella voce, dandoci il senso del rimpianto che nasce da una domanda di cui vorremmo conoscere la risposta ma che non osiamo né possiamo fare, perché non ci spetta.
[CONTINUA SOTTO]Il confronto col passato serve tuttavia solamente per stringere un legame che si avverte anche nel presente: l’impressione che Titty ha lasciato nel cuore del protagonista ha attraversato il tempo in un modo che lo stesso Mogol/Battisti non ha compreso o su cui non riesce ad interrogarsi a fondo.
La difficoltà nel rapportarsi con qualcuno che conoscevamo e che non riconosciamo più si fonde con l’attrazione fisica tra adulti. “Di che colore sono gli occhi tuoi, se me lo chiedi non rispondo,” dice la canzone. Una punzecchiatura amorosa cui fa da contraltare un silenzio denso di significato. Allo stesso modo, il celebre ritornello che recita “o mare nero, o mare nero, tu eri chiaro e trasparente come me,” indica come l’amicizia limpida come l’acqua si sia ormai intorpidita diventando nera e vischiosa. Il mare nero evoca immediatamente l’immagine di una superficie d’acqua inquinata dove dibattersi può essere mortale. Allo stesso modo, l’amore sopraggiunto e riscoperto dal protagonista viene recepito come qualcosa di ingestibile, che getta in confusione l’animo.
La canzone del sole, in questa accezione, ha così il significato di un brano incentrato sull’introspezione, le difficoltà della crescita ed il mutarsi dei rapporti.
Il groviglio di sentimenti contrastanti in cui annaspa Mogol appare districato da Titty che risulta, rispetto all’antico compagno di giochi, più cosciente e matura della condizione di entrambi e del tempo trascorso. Se l’Autore si muove con difficoltà nel campo grigio dell’amicizia che si sta tramutando in amore, la donna appare consapevole delle implicazioni della vita adulta. Il suo “sono una donna ormai,” dimostra come anche in lei sia presente il rimpianto per la spensieratezza del passato ma, altresì, mette in luce l’accettazione della propria condizione e degli oneri anche comportamentali che essa comporta.
Titty divenuta donna pone limiti e paletti ai tentativi un po’ goffi del protagonista di recuperare l’intimità perduta per crearne probabilmente una nuova, diversa. Una gita in bicicletta fatta forse per rievocare i tempi andati è l’ennesima occasione per scoprire intenzioni, differenze e un velo appena accennato di malizia. Guardare il cielo distesi su un prato fa avvicinare i due protagonisti ma Titty blocca Mogol. Canta infatti Battisti “d’improvviso quel silenzio fra noi, e quel tuo sguardo strano, ti cade il fiore dalla bocca e poi, (oh no) ferma, ti prego la mano.” Non siamo più bambini, non godiamo più della stessa innocenza di un tempo. Se non faremo attenzione potrà succedere qualcosa, sembra voler dire la prudente Titty.
Il verso seguente conferma il passaggio incerto e ambiguo dall’amicizia all’amore (o all’amorosa amicizia). Battisti si lascia andare e ripete struggente il suo grido di gelosia e d’incomprensione. Di nuovo, viene chiesto il conto di un passato non condiviso (“dove sei stata, cosa hai fatto mai?”), ed emerge l’incapacità di accettare il cambiamento, ma non solo. Titty sembra aver tradito aspettative e memoria: “dimmi cosa vuol dir sono una donna ormai” appare come la recriminazione fatta contro una scusa non accettata, e Battisti/Mogol non conosce “quel sorriso sicuro” sfoggiato dall’altra. Si tratta di una constatazione dolorosa eppure necessaria all’individuo, un passaggio indispensabile per lo sviluppo non solo della propria capacità di analisi e critica, ma anche per carpire in maniera approfondita la sfaccettatura dell’animo umano.
“Non so più chi sei, mi fai paura oramai, purtroppo” ammette con dispiacere Battisti prima di lasciarsi andare all’ultimo ritornello del brano e alla memoria del tempo andato. Evoca il ricordo della perduta infanzia e della semplicità dei rapporti e non accetta il mutamento che gli anni, volenti o nolenti, hanno portato entrambi. Non definisce apertamente i suoi sentimenti, incapace com’è di confessare il suo amore e sbilanciarsi e, pur nel rimpianto per una persona che non c’è più, è attratto dalla Titty adulta e sicura che meglio di lui riconosce le insidie del cuore. I versi finali si ricollegano al titolo della canzone.
Dopo la notte, oscura ed incerta come il pericoloso mare nero, il cielo si rischiara e, pian piano, il sole si affaccia diffondendo la luce nel mondo. Le “ombre ed i fantasmi della notte” si rivelano essere elementi naturali in armonia con l’ambiente circostante primaverile, descritto negli “alberi e cespugli ancora in fiore”. Così come la natura appare benigna ed accogliente, anche Titty si rivela essere ben disposta nei confronti dell’Autore. Forse il ricordo evocato con insistenza da Mogol ha infine fatto breccia nel suo animo, forse le braci del primissimo amore si sono nuovamente accese: alla luce del sole, gli occhi di Titty sono pieni d’amore. Il significato de La canzone del sole è dunque la presa di coscienza, spesso dolorosa, del cambiamento non solo altrui ma anche nostro. Il tempo inesorabile muta ed erode ogni cosa, ponendoci a faccia a faccia con la nostalgia, il rimpianto ed il senso di aver perduto irrimediabilmente una parte fondamentale di noi stessi.
Alcune curiosità su “la canzone del sole”
La canzone del sole, cantata da Lucio Battisti e uscita dalla penna prolifica e geniale di Mogol è un brano molto amato all’interno della produzione cantautorale italiana. Pubblicato come singolo nel 1971 sotto l’etichetta Numero Uno, il brano raggiunse un immediato successo. Non altrettanta fortuna incontrarono le cover in inglese e in spagnolo.
Il testo “la canzone del sole” di Battisti
Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi
le tue calzette rosse
e la innocenza sulle gote tue
due arance ancor più rosse
e la cantina buia dove noi
respiravamo piano
e le tue corse, e l’eco dei tuoi no, oh noo
mi stai facendo paura.
Dove sei stata cos’hai fatto mai?
Una donna, donna dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai
per diventar quel che sei
che importa tanto tu non me lo dirai, purtroppo.
Ma ti ricordi l’acqua verde e noi
le rocce, bianco il fondo
di che colore sono gli occhi tuoi
se me lo chiedi non rispondo.
O mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me
o mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me.
Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi
noi due distesi all’ombra
un fiore in bocca può servire, sai
più allegro tutto sembra
e d’improvviso quel silenzio fra noi
e quel tuo sguardo strano
ti cade il fiore dalla bocca e poi
oh no, ferma, ti prego, la mano.
Dove sei stata cos’hai fatto mai?
Una donna, donna, donna dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
non so chi sei, non so più chi sei
mi fai paura oramai, purtroppo.
Ma ti ricordi le onde grandi e noi
gli spruzzi e le tue risa
cos’è rimasto in fondo agli occhi tuoi
la fiamma è spenta o è accesa?
O mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me
o mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me.
Il sole quando sorge, sorge piano e poi
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre ed i fantasmi della notte sono alberi
e cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna
ancora piena d’amore.
“La canzone del sole”: il video
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Nel’articolo avete scritto che le origini del testo sono tratte dal l’amicizia stretta durante una villeggiatura al mare fatta da bambino con la coetanea Titty. In realta, Titty abitava in via Clericetti a Milano, vicino a Mogol e non si sono incontrati durante una villeggiatura al mare .
Ha parte la specifica dell’utente Fabio, ottimo lavoro 👍
Mi hai risolto il mistero del mare nero che ho da sempre e che si era infittito quando da poco ho scoperto che dice “tu eri chiaro” e non “chiara”.
A quel punto ho dovuto googlare
Inoltre mi hai fatto focalizzare meglio che si tratta di una canzone d’introspezione anzichè d’amore
Grazie 👍